Vittorio Sgarbi nasce a Ferrara (purtroppo per noi) l’8
Maggio 1952.
È celibe ed ha 2 figli riconosciuti, ma a suo dire ha
speso parte della sua vita a spargere sperma per l’Italia come fa una trota in
risalita sul fiume. Lui stesso ha dichiarato di avere almeno una quarantina di
figli sparsi per il mondo di cui però ha rifiutato di prendersene carico
dicendo: “Nessuno può obbligarmi ad essere padre”.
Subito salta quindi all’occhio che abbiamo a che fare con
una persona sensibile, responsabile, altruista e certamente con una forte
empatia verso il prossimo, come ha dimostrato nel 1989 augurando la morte al
suo maestro Federico Zeri.
La sua carriera politica inizia nel 1990 ed è subito all’insegna
della coerenza visto che militando per anni nel Partito Monarchico si candida (senza successo) con il Partito Comunista. Nel 1992 ce
la fa, diventa consigliere a San Severino Marche con il Partito Socialista e di seguito sindaco con una coalizione
della Democrazia Cristiana e
del Movimento Sociale.
Dal 1992 al 1994 è del Partito Liberale e dal 1994 a 1996 diventa di Forza Italia, di seguito farà
parte del Partito Radicale e
nel 1999 si parcheggia nel Gruppo Misto.
Alla fine del 1999 finalmente fonda un partito suo: Liberal Sgarbi ma nel 2000 passa
a Polo Laico poi si candida con la Lista Consumatori ma non viene eletto e allora torna dal
buon Silvione e con la Casa delle Libertà
viene eletto e resta deputato fino al 2006 con la carica di sottosegretario
ai beni culturali per due anni.
Nel 2008 si ricandida con una coalizione di Centro Sinistra ma non viene
eletto, così nel 2008 ridiventa Democristiano e con una lista retta da UDC-DC diventa sindaco di
Salemi. A Salemi istituisce un museo della mafia e come sindaco boccia ogni
proposta per installare pannelli fotovoltaici e pale eoliche.
Nel 2009 si candida alle europee con il Movimento per le Autonomie. Nel
2010 si candida alle regionali in Lazio con Rete Liberal Sgarbi-Riformisti e Liberali. Nel 2012 fonda
un nuovo partito: Partito della
Rivoluzione-Laboratorio Sgarbi. Nel 2013 un altro ancora: Intesa Popolare. Visto l’ottimo
lavoro si ricandida sostenuto da tre
liste civiche a Cefalù, nonostante i giudici lo ritengano incandidabile
a causa del precedente commissariamento del comune di Salemi per mafia, partecipa
alle elezioni e perde. Si ricandida così di nuovo a Salemi con Rete Liberal
Sgarbi-Riformisti e Liberali ma non viene
eletto. Arriva la volta dei Verdi
che prima sostengono la sua candidatura a sindaco di Urbino e poi appoggiato
anche da una alleanza di centro
destra ad assessore alla cultura. Nel 2017 fonda l’ennesimo partito: Rinascimento.
Durante la sua carriera però non è
solo fervente spargitore di sperma e protagonista di voltagabbana e rocambolesco
funambolo tra un partito e l’altro, riesce anche a collezionare una serie di
tutto rispetto di vicende legali:
Nel 1995 è prescritto dal reato di
diffamazione.
Nel 1996 viene condannato per
truffa aggravata ai danni dello stato per produzione di documenti falsi e
assenteismo dal lavoro.
Nel 1998 condannato per
diffamazione aggravata sulle indagini del pool antimafia di Palermo.
Nel 2008 viene condannato per
ingiurie aggravate contro Marco Travaglio.
Nel 2009 condannato per
diffamazione e grazie all’indulto tramuta la pena da penale a pecuniaria.
Tra il 2010 e il 2011 altre due
condanne per diffamazione aggravata.
Nel 2010 indagato per uso illecito
di auto blu.
Sempre per coerenza la sua vita religiosa
è costellata di cambiamenti di fronte repentini, dove un giorno sostiene di
essere fervente cattolico ed il giorno dopo un ateo militante. Ovviamente a
secondo di come gli fa più comodo.
Vittorio… Scolta mi: FAT DAR IN
TAL CUL!